The Protagonists: Ernesto Cabruna, the Carabiniere Gold medal of Honor

Ernesto Cabruna was born in Tortona (AL) June 2, 1889. He was the most decorated Carabiniere of the Great War.

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He entered the Carabinieri in 1907, and in 1911 he took part in the Italo-Turkish campaign as a volunteer.
On his return home he was assigned the command of the Carabinieri Station at Salbertrand (Turin), but at the outbreak of World War I he once again volunteered and was employed in the 10th Company of the Royal Carabinieri stationed on the Asiago plateau. It was there that during a violent artillery bombardment, he distinguished himself by deeds of valor to rescue civilians and wounded comrades heedless of his own life. On this occasion he obtained his first Bronze Medal for Valor, conferred in Asiago on May 15, 1916.
On 16 July 1916 he was allowed a transfer to the first Aviators Battalion of Turin, where he obtained his pilot’s license in about three months.
On November 10, he was sent as a pilot to the operational area where, after a number of transfers, became part of the glorious 77th Squadron on the airfields of Marcon and Aiello flying Nieuport and Spad fighters.
His logbook records over 900 hours of war flights (a number reached by very few pilots), during which he obtained 8 confirmed victories; in all his escort missions he never lost a plane. For the first two planes shot down, and his escort missions, he won his first Silver Medal for Valor.


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1 contro 11

Particolarmente degno di nota fu il combattimento sopra Conegliano del 29 marzo 1917. In quell’occasione infatti Cabruna attaccò da solo una formazione austro-ungarica composta da un bombardiere scortato da dieci caccia, tra cui tre Fokker “Petit Rouge” della Squadriglia degli assi di Von Richthofen e Albatros del capitano Brumowski, riuscendo ad abbattere il bombardiere capostormo. Gli altri aerei rinunciarono alla missione e tornarono indietro. A ricordo di questa impresa Achille Beltrame disegnò la copertina a colori de “La Domenica del Corriere” dell’8 settembre 1918 intitolata “1 contro 11”.
A seguito di questa azione Cabruna venne proposto per una nuova medaglia d’argento al valor militare, commutata circa un mese dopo nella promozione al grado di Ufficiale dei Reali Carabinieri, sottotenente in servizio permanente.
Ormai la guerra era sul punto di finire e in una sua missione di osservazione, mentre stava rientrando al campo di volo di Carpenedolo (BS), gli esplose un tubo dell’olio motore accecandolo momentaneamente. Durante l’atterraggio l’aereo si capovolse procurandogli una frattura alla spalla.
Dopo la guerra si unì ai legionari di Fiume e fu il primo pilota ad atterrare sul campo d’aviazione dei Ronchi dei Legionari, dove si mise a disposizione della causa fiumana.
Quale volontario dei Legionari di Fiume si dimise anche dall’Arma dei Carabinieri Reali.
Alcuni mesi dopo la firma del trattato che sanciva Fiume italiana venne richiamato in armi con il grado di capitano dei Carabinieri della Regia Aeronautica, e nello stesso anno (maggio del 1924) gli venne concessa la medaglia d’oro al valor militare.


Morì a Rapallo (GE) il 9 gennaio del 1960, ma la sua salma venne traslata al Vittoriale accanto a quella di Gabriele d’Annunzio, suo comandante dei legionari di Fiume.

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