La mappa dei primi aeroporti torinesi
I lavori di costruzione del Campo di Volo a Cameri (NO) incominciarono nel 1909, su un’area di circa 400.000 metri quadrati, grazie all’iniziativa dell’ingegnere francese Clovis Thouvenot, già concessionario dell’industria aeronautica francese Voisin, che intendeva istituire una scuola di volo. L’apertura del campo subì un certo ritardo dovuto al ciclone che nella notte tra il 30 e il 31 marzo 1910 distrusse gli hangar appena terminati, lasciando in piedi solo quello che ospitava gli apparecchi dei tre istruttori e pionieri dell’aria Alessandro Cagno, Pasquale Bianchi e Marcello Serrazanetti.
Il volo inaugurale venne effettuato da Cagno nel maggio del 1910, e il 28 luglio dello stesso anno, il luganese Bianchi conseguì il primo brevetto di pilota civile rilasciato in Italia.
Cameri, panoramica delle officine, uffici e hangars.
Fu la seconda scuola di pilotaggio italiana, dopo quella fondata il 15 aprile 1909 a Centocelle. Successivamente a Thouvenot, nel 1913, si insediò nell’area Giuseppe Gabardini, il quale, con il supporto finanziario dei cugini Angiolina e Guido Carbone, iniziò ad acquisire terreni tra Cameri e Bellinzago per l’ampliamento dell’aeroporto al fine di promuovere e sviluppare le attività aeronautiche, soprattutto con la creazione di una scuola di volo. Ottenute le necessarie autorizzazioni dalla dtam il nuovo aeroporto venne inaugurato nel settembre 1913 col volo del monoplano “Gabarda”. Su questo campo, per sopravvenute incompatibilità con gli enti militari dell’aeroporto di Mirafiori, Aristide e Mario Faccioli si trasferirono nel 1912 per continuare le loro sperimentazioni che si conclusero tragicamente con la morte di Mario in un incidente di volo nel 1915 cui seguì quattro anni dopo il suicidio del padre Aristide.
Cameri, panoramica delle officine, uffici e hangars AVIS |
A seguito delle prove eseguite nel 1909 da Aristide Faccioli per il collaudo del proprio velivolo Faccioli 2 e dei modelli seguenti, sui prati demaniali di Venaria Reale, l’area iniziò a essere utilizzata da altri pionieri per effettuare prove di volo e collaudi finché il 18 agosto 1912, a seguito della costituzione del “Battaglione Aviatori” (avvenuta il 1° luglio 1912) anche a Venaria, come a San Francesco al Campo, sorse una scuola militare dotata di monoplani Bristol e gestita sotto la responsabilità del tenente Ercole Capuzzo, reduce da Tobruk dove era stato a capo della flottiglia “Volontari Aviatori”, affiancato dal tenente Luigi Antonini come pilota istruttore.
Il campo era provvisto di aviorimesse smontabili in tela impermeabile.
La 31a Squadriglia schierata sul campo di Venaria davanti a due biplani CR.20
L’evento fu salutato dai colleghi di Mirafiori con un apprezzato volo in formazione. Fino alla fine della Prima guerra mondiale la scuola fece conseguire il brevetto di pilotaggio a 350 aviatori militari, tra cui molti celebri assi del conflitto.
Oggi questo aeroporto, dedicato alla memoria di Mario Santi, è sede del 34º Gruppo Squadroni aves “Toro” che ha qui la sua base di elicotteri medi Agusta Bell 205 e da ricognizione Agusta Bell 206.
16 novembre 1924. Campo di Aviazione di Venaria
È curioso come l’ubicazione del campo di aviazione che operò nelle Vaude canavesane negli anni precedenti la Prima guerra mondiale, sia stato attribuito da taluni prima a San Francesco al Campo, poi a San Maurizio Canavese e in alcuni casi perfino a Lombardore. In effetti il campo era ubicato nel comune di San Carlo Canavese, sul confine di San Francesco al Campo, in prossimità della borgata Centro (frazione di San Francesco) all’incrocio tra la strada provinciale 13 e la 20 che costeggia il poligono militare di Lombardore (vedi cartina).
Il campo era dunque sito nel comune di San Carlo, ma i piloti erano alloggiati a San Francesco al Campo ed è proprio da ciò che forse nasce l’equivoco. Il campo fu attrezzato nei primi mesi del 1912 da personale militare proveniente da Taliedo (mi) per la futura utilizzazione come campo scuola dal Battaglione Aviatori costituito poi il 1° luglio del 1912 a Mirafiori.
Furono dapprima costruiti hangar in legno e tela per ricoverare i velivoli Farman 12, dotati di motori Renault 70 CV, che arrivarono dalla Francia smontati in grandi cassoni, ma poi alla fine dell’anno le strutture vennero migliorate e in luogo degli hangar di tela ne furono costruiti altri in legno affiancati da strutture adibite a officina di riparazioni meccaniche, laboratorio di falegnameria e magazzino.
Il 1° dicembre 1913 iniziò sul campo il primo corso di pilotaggio per allievi ufficiali della durata di tre mesi, seguito dal primo corso di pilotaggio per ufficiali. Alla fine del 1914 il Battaglione Aviatori contava 106 piloti di cui 94 ufficiali.
Nel 1913 fu costituita la 1a squadriglia sperimentale detta di “camionaggio aereo” per trasporti militari. Tra il seggiolino a poltrona-serbatoio e il motore era stato installato un grosso cesto di vimini ove veniva posto il materiale da trasportare. Il primo comandante fu Ettore Prandoni proveniente dalla cavalleria di Pinerolo, come la maggior parte dei piloti, come Francesco Baracca.
Falegnameria
Il campo non era dotato di acqua e nel 1914 un furioso incendio bruciò gli hangar che, essendo di legno, furono facile preda delle fiamme senza che fosse possibile domarle. Gli hangar furono ricostruiti e i Farman 12, destinati a una scuola di nuova formazione, sostituiti da Farman 14. Questo nuovo reparto composto dalla ix e x “squadriglia da ricognizione” sostituì il cessato reparto di “camionaggio aereo”.
Nella primavera del 1915, in previsione dell’entrata in guerra da parte dell’Italia, tutto il reparto fu trasferito a Taliedo (Milano) e poi al fronte Est. Gli hangar, i ricambi e il personale di terra seguirono lo stesso tragitto e così fu segnata la fine di questo storico sito.
Campo di Aviazione di San Carlo Canavese
L’aeroporto turistico privato “Cerrina” situato nel comune di Bruino (TO) fu inaugurato nel 1959 da Aldo Cerrina per svolgere attività didattica (pare a seguito di un accordo con l’Aeronautica Militare con funzioni propedeutiche al conseguimento del brevetto militare).
Nel primo periodo di attività Cerrina regalò, a titolo promozionale, una cinquantina di brevetti di volo (allora 1° grado). In totale la scuola licenziò oltre 300 piloti. Embrionalmente le strutture aeroportuali nacquero dalla ristrutturazione di una grande cascina ben riattata con intorno aiuole e grande parcheggio. In essa furono creati anche gli uffici e le aule per la scuola di volo, inclusa un’aula di fonia. In un capannone agricolo, restaurato ad hoc, fu allestita un’officina per la manutenzione dei velivoli a cui si aggiunsero 2 hangar per il ricovero della flotta.
Cerrina costruì l’aeroporto con l’intento di creare un importante polo di gestione del tempo libero attraverso la promozione del volo. La struttura fu infatti dotata di un bar ristorante, di una discoteca e di una pista di go-kart. L’iniziativa ebbe un buon successo in quanto l’aeroporto ospitava regolarmente nei weekend centinaia di visitatori che vi si recavano anche solo per vedere gli aeromobili, volare o consumare un drink. L’aeroporto era dotato di una pista in asfalto di circa 800 metri e disponeva di una importante flotta con cinque FL.3, cinque Piper J-3 Cub, due Fairchild, un PA-20-Pacer e due PA.22-Tripacer, un Meta Sokol, uno Zlin 326, un Falco F.8L, un Picchio F.15A e un P.57 Fachiro. La flotta era completata da un bimotore Cessna UC-78.
Nel periodo a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 l’aeroporto organizzò diverse manifestazioni sul campo e nutrita fu la partecipazione a gare aeree sia in Italia che all’estero (Giro aereo di Sicilia, Trofeo città di Bari, Gara aerea del golfo di Napoli, Giro aereo d’Europa e Rally aereo Perpignan-Tenerife, quest’ultimo con 4 aerei). Il figlio Sergio Cerrina, comandante Alitalia, si occupò dell’attività specificamente aeronautica, finché un giorno, per sopraggiunti dissapori con il padre, si ritirò dalla gestione e le cose cominciarono a declinare.
L’aeroporto fu definitivamente chiuso a seguito della morte di Sergio, pilota del DC-9 Alitalia in servizio tra Roma e Palermo caduto in avvicinamento a punta Raisi la notte tra il 22 e il 23 dicembre 1978 in cui morirono, oltre all’equipaggio, anche 103 passeggeri.
1963 schieramento per il Giro Aereo del Piemonte sull'Aeroporto di Cerrina.
L'Aeroporto fu poi dedicato al tenente “Andrea Brezzi”, Medaglia d’Oro al Valor Militare,
morto nel cielo d’Albania il 21 dicembre 1940.
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Piazzale Volo a motore:
+39 348.0448082
Piazzale Volo a vela:
+39 335.1008670
Officina ASI: +39 011.710080
Ristorante Campo Volo:
+39 011.7725989
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