Volo a vela: disciplina e romanticismo
di Gaetano Di Modica.
Un austero baronetto inglese del XVIII° secolo, un baffuto tedesco di fine 800, l'aspirazione di sempre di svincolarsi dalla gravità e muoversi liberi nell'aria come gli uccelli. Mettete tutto in un calcolatore e sorprendentemente la soluzione dell'equazione è una macchina volante, senza motore, capace di muoversi sfruttando le correnti ascensionali con prestazioni di tutto rispetto.
Quando volare era diventato qualcosa di più di una aspirazione (volavano le prime mongolfiere), il baronetto inglese Sir George Cayley ipotizzava macchine volanti più pesanti dell'aria che si muovessero sfruttando in una traiettoria discendente il proprio peso.
Circa cent'anni dopo Otto Lilienthal, il baffuto tedesco, volava sfruttando le ipotesi dell'inglese, con trabiccoli che potremmo considerare i progenitori dei deltaplani e accumulava esperienze e conoscenza che permetteranno di realizzare le prime macchine volanti con motore.
Da allora le ipotesi di Cayley, le esperienze di Lilienthal, l'evoluzione della tecnica di costruzione, delle conoscenze di dinamica, i nuovi materiali forniti dalla chimica, hanno espresso l'aliante moderno, una macchina meravigliosa dove la tecnologia e la conoscenza si esprimono in una bellezza estetica che colpisce e affascina.
Gli alianti, con le loro ali da 15 sino a 25 metri di apertura, dotati di profili frutto di esperienze e studi, costruiti con materiali sofisticati (fibre di carbonio), portati in quota da un aereo trainatore, planano, una volta liberi dal traino, a 90, 100, 150 km all'ora percorrendo distanze sino a 55 volte la quota alla quale hanno iniziato il loro volo (da 1000 metri di quota sino a 55 km. di distanza!).
Non solo: se durante questo volo l'aliante incontra una massa d'aria che sale perchè più calda dell'aria circostante (le "termiche") o perchè lambente un pendio montano assolato (le "dinamiche") sale con essa relativamente al terreno, riacquistando e superando magari la quota alla quale si era sganciato e così di "termica in termica" si sposta avendo come limite la cessazione delle correnti ascensionali.
Anche prescindendo dalle prestazioni estreme (14.000 metri di quota il primato assoluto, oltre 1500 km. percorsi nei records di distanza in linea retta) con una buona macchina e in buone condizioni metereologiche si fanno voli di qualche centinaio di chilometri che riempiono una giornata di tempo libero e gratificano con l'inconsueta bellezza dell'ambiente.
Ma non bastano buone macchine e buone condizioni meteo: bisogna saperle sfruttare e ciò con un appredimento teorico non gravoso ma indispensabile, non solo delle tecniche di pilotaggio, ma anche della dinamica del volo e della meteorologia. Il tutto condito con l'umiltà di approccio che solo i caratteri maturi e formati possono esprimere. Tutto questo lo può fare chiunque e con spesa limitata: veniteci a trovare all'Aeroclub Torino! Non Vi promettiamo platee e confusione, ma grandi soddisfazioni "silenziose".
Provare per credere!
O meglio, come diceva un vecchio saggio, BIEN VOLER POUR BIEN VIVRE!!!!!